Cos’è?
La fascite plantare è la più comune causa di dolore al calcagno. Si manifesta soprattutto tra gli sportivi ed è causata da un eccesso di sollecitazioni meccaniche.
La fascia plantare è un lungo fascio di tessuto connettivo che unisce la tuberosità mediale del calcagno e le teste delle ossa metatarsali. È considerata come un’estensione del tendine d’Achille. L’aponeurosi plantare (legamento arcuato) corrisponde al fascio centrale della fascia plantare e rappresenta il principale sostegno dell’arco del piede.
Altri legamenti contribuiscono a sostenere l’arco mediale come i legamenti plantari corto e lungo e il legamento a molla calcaneo-navicolare: per questo motivo è più corretto parlare di sistema di sostegno.
Le cause della fascite plantare
La fascite plantare è l’infiammazione del legamento arcuato, ma in realtà è il risultato dell’inadeguatezza del sistema di sostegno rispetto alle sollecitazioni che vengono generate.
Il legamento arcuato del piede funziona come la corda di un arco che ammortizza
il peso del corpo e i movimenti: quando la tensione supera ripetutamente la
soglia di tolleranza il legamento si infiamma, causando la fascite plantare.
Le cause principali sono pertanto:
- L’eccesso di sollecitazioni meccaniche rispetto alla tolleranza delle strutture di sostegno. In alcune attività sportive come corsa, basket, tennis e calcio, queste situazioni si verificano più frequentemente.
- L’inadeguatezza dell’intero sistema di sostegno dell’arco che caratterizza particolari conformazioni del piede, aumenta le sollecitazioni della fascia (come il piede piatto o il piede cavo).
- L’utilizzo di scarpe inadatte, che non forniscono alcun supporto al legamento arcuato, oppure con i tacchi alti, che favoriscono la retrazione del tendine d’Achille. Entrambe le situazioni sottopongono a uno stress elevato il tallone e il legamento arcuato.
Altri fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la fascite plantare sono: l’età (questo disturbo è più comune tra i 40 e i 60 anni); la presenza di sovrappeso o obesità; attività lavorative che richiedono la stazione eretta per molte ore al giorno.
Come si diagnostica la fascite plantare
Nella fase iniziale, il dolore è localizzato a livello dell’inserzione di questo legamento a livello calcaneare. Successivamente il dolore tende a spostarsi verso la parte anteriore del piede.
Solitamente la diagnosi di fascite plantare viene effettuata sulla base della sintomatologia e della valutazione clinica. Indagini strumentali, come radiografie e risonanza magnetica non sono solitamente necessarie ma possono essere utili per escludere altre cause di dolore al tallone (compressione del nervo di Baxter, artrosi astragalo calcaneare, fratture da stress, tumori ecc.).
Trattamento della fascite plantare
Per una completa scomparsa della sintomatologia dolorosa sono necessari diversi mesi (dai 6 ai 12). La terapia procede in relazione alla gravità e nella fase iniziale consiste in:
– riposo e ghiaccio: si consiglia di sospendere gli allenamenti e passare ad attività, come il nuoto, che non stressino la fascia
– terapia antinfiammatoria non steroidea per via orale (FANS)
– stretching: intesi ad allungare i muscoli facenti capo al tendine d’Achille, come il gastrocnemio, il soleo, anche e soprattutto la mattina prima di scendere dal letto
In caso di situazione persistente da mesi:
– terapia antinfiammatoria cortisonica con infiltrazioni: indicata in caso di mancato miglioramento sintomatologico, ma indebolisce la fascia plantare aumentando il rischio di rottura
– terapia con onde d’urto: in grado di facilitare la guarigione di casi cronici, prima di dover accedere alla chirurgia
Trattamento causale (Metodo Riva)
Il RivaMethod agisce eliminando la causa della fascite plantare con due modalità sinergiche:
- minimizzando le sollecitazioni meccaniche che, ad ogni appoggio del piede, sono applicate alla fascia plantare Il miglioramento della stabilità in appoggio monopodalico basata sul controllo propriocettivo fa scomparire in alcune settimane la sintomatologia perché spegne progressivamente il processo infiammatorio.
- aumentando la resilienza delle strutture legamentose con aumento della portanza della volta plantare e detensionando il legamento arcuato. È un effetto a medio termine che si ottiene attraverso l’applicazione di migliaia di sollecitazioni meccaniche di medio-bassa intensità somministrate con il sistema Delos
In sintesi il Riva Method elimina definitivamente il problema, previene le recidive e migliora le prestazioni.
Trattamento chirurgico
Riservato a casi di solito presenti da più di 12 mesi e consiste nella:
– rimozione delle spine calcaneali
– detensionamento della fascia plantare tramite incisione chirurgica: anche per via endoscopica.