Cos’è?
Una condropatia è una malattia della cartilagine.
La
cartilagine, o tessuto cartilagineo, è un tessuto connettivo avente
funzione di sostegno e dotato di estrema flessibilità e resistenza.
Nel corpo umano, esistono tre tipi di
cartilagine: il tipo ialino, il tipo elastico e il tipo fibroso.
Le condropatie possono interessare tutti e tre i tipi di tessuto cartilagineo.
La natura di una condropatia può essere post-traumatica, degenerativa oppure
infiammatoria.
Le cause
Tra le principali cause della condropatia rotulea troviamo:
- Malallineamento della rotula, che provoca attrito con il femore.
- Disfunzione muscolare che non permette un corretto movimento della rotula.
- Uso eccessivo della rotula, causa che interessa per lo più gli sportivi (ne soffrono spesso corridori e saltatori).
- Trauma a carico della rotula.
Ci sono anche dei fattori di rischio che vanno valutati, fra cui:
- il ginocchio varo o valgo
- l’obesità
- l’artrite.
Come si diagnostica
In genere, l’iter diagnostico per l’individuazione della condropatia rotulea inizia con un accurato esame obiettivo e un’attenta anamnesi, e termina con uno o più test di diagnostica per immagini.
Nel caso in cui, dopo queste indagini canoniche, permanessero dei dubbi, i medici potrebbero prescrivere anche un’artroscopia con finalità diagnostiche.
Trattamento
Nelle situazioni meno gravi, lo specialista può consigliare un trattamento riabilitativo che può farti dire addio alla condropatia. Anche se bisogna aver pazienza: solo per darti un’indicazione, il periodo del trattamento può coprire dai 2 ai 6 mesi. Il percorso di riabilitazione può prevedere, a seconda del caso (con o senza dolore? Con o senza versamento? Con o senza infiammazione?):
- riposo;
- terapia farmacologica;
- ortesi, come il taping e la ginocchiera rotulea.
La parte più importante è costituita dalla rieducazione muscolare per compensare le alterazioni meccaniche. Questa fase può prevedere esercizi di rinforzo muscolare o di allungamento, terapia manuale o tecniche di fisioterapia strumentale (per esempio, la laserterapia).
Trattamento chirurgico
L’intervento per la condropatia rotulea è riservato ai casi più gravi, in genere ai danni post-traumatici o comunque dove ci sono danni che non possono risolversi se non con una ricostruzione. L’operazione è effettuata spesso con tecniche artroscopiche, quindi siamo nell’ambito della cosiddetta chirurgia mini-invasiva.
Una delle opzioni è il trapianto autologo di cartilagine:
- si prelevano in artroscopia dei frammenti di cartilagine dal paziente;
- questi frammenti vengono coltivati all’interno di laboratori specializzati;
- in poche settimane vengono riprodotte delle piccole sfere di cartilagine;
- le sfere verranno rinnestate nel paziente sempre per via artroscopica.